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  • Immagine del redattoreDiego Nicola Dentico

C come Cedro



Nome scientifico: Cupressus lusitanica Millar

Qualità: Fredda

Albero che supera i 25 metri a tronco eretto. Ha la corteccia marrone o grigia. Le foglie sono sovrapposte, simili a squame, di colore verde scuro o bianco (da cui il nome “cedro bianco” – da non confondere con la thuja occidentalis, dall’identico nome popolare). L’interno dei frutti è sferico e ceroso.

È una pianta originaria del Messico, ma presente in tutte le fasce di clima temperato. Nei boschi in cui cresce si associa spesso ai pini e ai ginepri.

Altri nomi popolari latinoamericani:

Ocote, cedro blanco, sesana (mazahua), tdak ik'te' (idioma huichol).

Via interna:

Nella Medicina Tradizionale Messicana si utilizzano tisane a base di foglie e corteccia di cedro bianco per trattare mal di testa, disturbi polmonari come tosse e tos ferina (pertosse). I Maya Lacandones lo usano a livello intestinale per trattare sia il mal di stomaco che la diarrea.

Il cedro viene utilizzato anche per ammorbidire i disturbi della menopausa.

Via esterna:

Si fanno impacchi per trattare scabbia, emorroidi, orzaiolo e brufoli.

Folk desease:

I curanderos Chujes (popolazione indigena del Guatemala che migrò in Chiapas a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900) utilizzano il cedro per trattare l’espanto. La pratica medico-magica si svolge così: con rami e foglie di cedro creano nove croci che mettono nel letto dove dormirà il paziente. È importante che quest’ultimo sia ben coperto, affinché i “vapori” delle foglie penetrino in lui attraverso i pori della pelle. Al termine della sudorazione, il curandero somministra al paziente una medicina contro la febbre. La cura viene ripetuta per quattro giorni, durante i quali il malato si ristabilisce.

Il legno del cedro, chiamato ocote o jocote, viene utilizzato per accendere i fuochi, in quanto molto resinoso. A volte è offerto al loq’alaj Kotz’i’j, il “fiore sacro”, ovvero la cerimonia del “fuoco maya”, per nutrire l’essenza dei nahuales.

Come la cugina thuja, anche il cedro bianco è parte delle ricette per incensi di purificazione. Spesso è associato alla salvia bianca.

Approfondimento, il bagno di sudore:

Nella Medicina Tradizionale Indigena trovano largo spazio pratiche di purificazione molto, molto fisiche (nel Curanderismo non esiste la distinzione tra energia e materia). In sostanza: quando sotto controllo, vomito, diarrea e sudore sono considerati atti di cura. In alcuni miti maya apocrifi, che non compaiono nel Popol Vuh ma che mi sono stati raccontati a voce, la stessa Dea, Xmucané, creò l’Universo vomitando dopo aver assunto una tazza di Sacra Medicina.

Rituali come l’Inipi lakota o il Temazcal, le capanne del sudore, hanno un ruolo fondamentale nella tradizione e spesso è necessario un lungo addestramento per diventare leader di cerimonia.

Il cedro è legato a una pratica di cura chiamata “baño de sudor”, ovvero un bagno molto caldo che favorisce la sudorazione e attiva la circolazione sanguigna. Gli indiani Tarahumara dello stato di Chiuahua lo praticano così:

Scavano un buco circolare di circa 90cm di diametro per 60cm di profondità. Accendono un fuoco sul fondo e lo coprono con pietre. Quando il fuoco si spegne, mettono sopra le pietre arroventate rami di cedro o di ginepro. A questo punto il paziente si accovaccia con una coperta sui rami e quattro persone lo aiutano tenendo i bordi del manto per impedire la dispersione del calore.

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