Diego Nicola Dentico
J come Jaral

Nome scientifico: Calea ternifolia, Calea zacatechichi.
Qualità: fredda.
Altri nomi popolari latinoamericani:
Amula, hierba amarga, mala hierba; tzikin; techichic (náhuatl);
Arbusto che può raggiungere i 3 metri di altezza, altamente ramificato. Ha le foglie ovali, rugose, pelose e appunite. I fiori, piccoli, di colori che vanno dal crema al giallo intenso, sono raggruppati densamente. I frutti sono neri e più o meno pelosi.
Originaria del Messico, preferisce i climi caldi dal livello di mare fino al livello collinare.
via esterna:
Non se ne conoscono utilzzi.
via interna:
Essendo molto amaro, l’infuso di foglie viene utilizzato per andare a trattare tutti i disturbi del tratto digerente, dai dolori di stomaco agli “eccessi di bile” considerati folk disease.
È usata anche per curare l’assenza di appetito nei bambini. In questi casi, l’acqua di cottura della pianta viene consumata a digiuno per alcune settimane (in genere tre).
In questa stessa forma, negli adulti, viene utilizzata per curare i “problemi di nervi” e per abbassare il diabete.
Folk magic:
Gli indigeni Chontal di Oaxaca utilizzano la calea per rituali di oniromanzia che forniscono risposte attraverso i sogni e facilitano il sogno lucido. Se ne assume una tazza prima di dormire oppure si interrompe il sonno dopo circa sei ore assumendone la tazza nei venti minuti di risveglio.
Talvolta, la cerimonia, per permettere una comunicazione diretta con gli spiriti viene conclusa ritirandosi in un luogo naturale e fumando un sigarillo fatto sempre con le foglie della calea.
Quella del sogno lucido è una delle pratiche sciamaniche più importanti in quanto può essere utilizzata per vedere, per andare ad agire sul lato sottile dei problemi o per rendere porosa la percezione della realtà e “smontarla” arrivando, sogno dopo sogno, all’essenza.
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