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  • Immagine del redattoreDiego Nicola Dentico

Erboristeria Delaware



Note storiche e orizzonte spirituale

Quella dei Lenape (o Lenni-Lenape) è una tribù nativo-americana rimasta nella storia con il nome di Delaware dopo il contatto con gli europei, in particolare dopo il passaggio nel Nuovo Mondo del governatore inglese sir Thomas West lord De la Warr. Al momento del contatto con i bianchi, i Lenape erano considerati tra le popolazioni più importanti della costa est di lingua algonchina.

Erano soprannominati “i nonni” o “i saggi” perché erano noti per la diplomazia che permetteva loro di risolvere le dispute intertribali senza ricorrere alla violenza e il loro territorio comprendeva il Delaware, il New Jersey, e parte dello stato di New York. L’invasione europea delle terre ancestrali portò i Lenape a spostarsi verso la Pennsylvania, l’Ohio, l’Indiana, il Kansas, il Missouri, Oklahoma e, per terminare, l’Ontario (Canada).

La cultura lenape, come tutte le culture nativo-americane, era ed é intrisa di misticismo, per quanto al giorno d’oggi sia diluita e molti indigeni abbiano abbandonato la vita tradizionale in favore di un’educazione “bianca e cristiana”.

Il ricevere una visione era considerato segno di dignità spirituale che permetteva di dirigere le cerimonie comunitarie e di parlare nel consiglio tribale. Ovviamente il contatto con lo Spirito inglobava al proprio interno anche la vocazione alle arti magiche e curative.

La spiritualità dei Delaware riconosceva l’esistenza di Kee-shay-lum-moo-kwang (Essere che crea attraverso il pensiero), il Grande Spirito, abitante del dodicesimo livello del cielo, e di spiriti intermediari, che a volte fanno da messaggeri, noti come Manitowuk. I Manitowuk sono spesso esseri legati alla natura e rappresentavano il lampo, la roccia, le foreste... Nel mondo spirituale erano presi in considerazione anche spiriti negativi, portatori di morte e malattia, capitanati da Mahtantu, un essere trickster, un distruttore.

Le persone-medicina

Descrivere i portatori di Medicina non è facile in quanto persino i guerrieri disponevano delle proprie borse di potere all’interno delle quali conservavano erbe o altri elementi naturali come pietre o pezzi di animali, con i quali invocavano l’aiuto delle forze spirituali. Per questo intervento del blgo ne abbiamo individuate, forse in maniera un po’ arbitraria, tre categorie: i guaritori spirituali, gli erboristi e gli stregoni. Sono state usate le parole al maschile per brevità, ma tutte e tre le categorie erano aperte ad ambo i sessi.

Per diventare un portatore di Medicina era necessario essere scelti dal mondo invisibile, riconosciuti dalla tribù e addestrati da un altro portatore di Medicina. I ma-ta-en-noo (guaritori spirituali), che potremmo azzardatamente chiamare “sciamani” diventavano tali in seguito ad un richiamo specifico da parte dei Manitowuk o del Grande Spirito stesso. La chiamata poteva arrivare sia in forma di visione che di sogno che di malattia sciamanica, ovvero un periodo di infermità durante il quale il futuro sciamano riceveva una prima iniziazione e istruzione alle arti della cura. I poteri dei ma-ta-en-noo erano strettamente correlati al rito, all’Aldilà e alla relazione con gli spiriti – soprattutto quelli dei morti. Per questo motivo i loro rituali sono spesso officiati di notte.

Anche i nent-pee-kes (gli erboristi) diventavano tali in seguito ad una visione, dopo la quale venivano considerati degni di apprendere i segreti del mondo naturale. La loro capacità era correlata alla conoscenza della natura. Diversamente dagli sciamani, non disponevano di poteri sovrannaturali. Le loro cerimonie non erano di natura “immaginale” e non invocano l'aiuto degli antenati, riguardavano più che altro l’onorare gli spiriti delle piante affinché si trasformassero in alleati e prestassero i propri poteri ai rimedi elaborati. Spesso gli erboristi erano anche portatori della capanna del sudore, una sauna cerimoniale nel quale si entrava per contattare i miti della creazione e il ventre di Madre Terra, per espellere tossine, purificarsi e rendersi idonei a lavori di cura quali i massaggi per le ossa o per gli organi interni.

Nonostante sia gli sciamani che gli erboristi godessero di una buona reputazione e di prestigio sociale, nessun indigeno avrebbe inventato una visione perché la menzogna avrebbe chiamato la sfortuna e l’attenzione dei cattivi spiriti.

L’ultima categoria di “portatori di Medicina” che si è deciso di riportare è quella degli stregoni (nay-huh-nee-pah-pwee-suk, “quelli che camminano di notte”) che diventavano tali per aver ereditato la borsa di Medicina di un antenato a sua volta nay-huh-nee-pah-pwee-suk. Erano considerati in grado di trasformarsi in animali e gettare il malocchio. Per sconfiggerli era necessario catturarli quando in forma ferina (volpi, conigli o civette) e obbligarli a chiedere la libertà con voce umana. A quel punto gli si faceva promettere di non danneggiare più la propria famiglia. In alternativa, la strega o lo stregone andavano seppelliti con la propria borsa di medicina affinché nessun altro potesse entrarne in possesso.

La vocazione al bene piuttosto che al male non dipendeva dalla categoria di appartenenza. Gli sciamani, quanto gli erboristi, possono utilizzare sia le buone medicine che le cattive medicine (maledizioni e veleni). L’unica eccezione era rappresentata dagli stregoni, che oltre ai poteri magici ereditavano l’obbligo di danneggiare almeno una famiglia all’anno, pena il rivoltarsi degli spiriti maligni contro le persone a loro care.

Cerimonie e “credenze” erboristiche

La prima delle cerimonie erboristiche riguardava la preghiera al Grande Spirito e il ringraziamento agli spiriti delle piante. Veniva svolta, normalmente, in direzione del sole nascente, prima di partire per la raccolta vera e propria. Nello stesso momento, l’erborista spiegava alle erbe che incontrava sul proprio cammino il motivo per cui andava alla ricerca di rimedi vegetali e i casi in cui avrebbe dovuto applicare i loro poteri medicamentosi, infine invocava la benevolenza delle loro anime, la vera medicina veicolata dalla pianta.

La preghiera con la spiegazione sui motivi della raccolta veniva ripetuta più volte, innanzitutto ai Manitowuk delle quattro direzioni, i più potenti, e in secondo luogo alla prima pianta della specie necessaria alla medicina. La prima pianta incontrata, però, non veniva raccolta. Secondo le credenze tradizionali, la pianta “risparmiata” avrebbe comunicato alle proprie sorelle le preghiere del nent-pee-kes e le avrebbe persuase a offrirsi come medicina. Lo spreco intenzionale, la raccolta eccessiva di erbe o un danno non necessario avrebbero influenzato negativamente la preparazione dei rimedi. La connessione con l’ecosistema influenzava tutte le fasi della cura.

Infine, l’erborista delaware selezionava le medicine secondo la teoria delle segnature. Per esempio, per curare un artrite, avrebbe scelto una radice senza nodi perché simbolicamente lontana dalla forma del dito gonfio per via dei dolori articolari.

In via generale, la tradizione consigliava di raccogliere le erbe per un utilizzo immediato, ma dovendo farne scorte anche per l’inverno, periodo nel quale non era possibile reperire piante medicinali, era permesso essiccarle per permetterne la conservazione. Il Sole, chiamato anche Fratello Maggiore, aveva un’importanza centrale nel processo. L’essiccazione avveniva con esposizione diretta alla sua luce, considerata una fonte di energie positive per la medicina.

Durante la preparazione di infusi, decotti e cataplasmi, i nent-pee-kes avevano cura di mescolare sempre in senso orario perché era considerato il movimento dell’astro nel cielo e, talvolta, veniva consigliato ai malati di esporsi direttamente ai suoi raggi per poter beneficiare direttamente dei suoi poteri curativi.

Nonostante i nent-pee-kes non fossero considerati possessori di poteri magici, contrariamente agli sciamani o agli stregoni, la loro energia vitale e presenza era necessaria a tutto il processo di identificazione, raccolta e preparazione. Infatti, un erborista malato non avrebbe mai potuto curare se stesso, ma avrebbe dovuto ricevere le cure da parte di un’altra persona-medicina.

L’erborista delaware, nel momento in cui ringrazia con preghiere, canti e tabacco le quattro direzioni, il sole, il Creatore e le piante, sta rendendo attuale il tempo mitico attraverso il rito. Raccogliere le piante, creare medicina è muoversi tra i mondi e reintegrarli.

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