top of page
  • Immagine del redattoreDiego Nicola Dentico

Il ventre della Madre


Qualche anno fa, durante un periodo di intensa frequentazione delle tradizioni norteñas del Messico, iniziai a scrivere una serie di racconti sullo sciamanesimo amerindiano che in qualche modo erano la rielaborazione degli insegnamenti che ricevevo. In seguito abbandonai il progetto di pubblicarli, ma qualche settimana fa sono stato invitato da un'amica a una giornata di costruzione del temazcal e ho deciso di rendere disponibile il racconto che lo riguarda insieme ad alcune foto.

Grazie della lettura!

***


Guarda il sole, si avvicina l’ora del Potere…

È buona cosa per noi entrare nel ventre della Madre, tornare al mondo acqueo in cui abbiamo nuotato prima di nascere.

Torniamo al Temazcal, la casa del vapore, per morire e rinascere a noi stessi.

Il Temazcal è una Medicina senza tempo, una pratica che gli antichi popoli mesoamericani chiamavano Temascalli, la sauna cerimoniale.

Il Temazcal è più vecchio degli aztechi e dei maya, più antico del suo stesso nome. Lo praticavano anche nel vecchio continente: lo conoscevano i popoli della Sardegna, gli osseti del Medioriente…

Gli antichi sudavano in Temazcal di pietra e ancora oggi vengono costruite capanne del sudore fisse, in muratura. I popoli che hanno mantenuto viva l’indole selvatica, lo praticano più similmente all’inipi dei Lakota, che lo ricevettero da Donna Bisonte Bianco…

Il Temazcal è il ventre della Terra, ma riproduce anche il cosmo. Nella tradizione Lakota, il Grande Essere Misterioso nel primo momento della creazione emanò quattro Spiriti superiori, i quali nel secondo momento della creazione ne generarono altri quattro e così via, fino al quarto momento per un totale di sedici Grandi Misteri, che furono, sono e saranno il Sole, la Terra, la Luna, le Pietre, i Bisonti e così via…

Insieme, i sedici Grandi Misteri diedero vita agli otto Spiriti sovrannaturali.

Sedici pali di salice o nocciolo compongono l’ossatura della capanna, uno per ognuno dei Grandi Misteri e formano otto archi intersecati, uno per ogni Spirito sovrannaturale. Quattro anelli orizzontali la rinforzano, uno per ogni momento della creazione.

Un tempo, il telaio era coperto di pelli. Oggi si usano le coperte, dopo che l’uomo bianco ha insegnato che si può uccidere in maniera non sacra, che si può togliere la vita per divertimento e che si può profanare la Natura senza conseguenze immediate. Quando il marakame sacrifica il toro, sussurra al suo orecchio: “Ti ringrazio. Come io oggi uccido te, fratello, tu un giorno ucciderai me” e non lava mai le macchie del sangue che gli rimangono addosso. La sua non è una vuota frase cerimoniale, ma la descrizione di una realtà e verrà il giorno in cui all’uomo verrà chiesto: “che ne hai fatto della creazione all'interno della quale sei nato?”


Sulla nostra testa, nel ventre della Madre, appare la ruota di Medicina.

L’insegnamento del Cerchio è fondamentale, perché tutto nella Creazione si muove in cerchio ed è in relazione al centro, alla stessa distanza e il centro mantiene in equilibrio tutto.

Il cerchio è l’orologio cosmico che segna il sorgere e il tramontare delle stelle e dei pianeti, il passaggio delle stagioni e determina i punti cardinali dello spazio. Ogni cardine è un solstizio o un equinozio, il luogo in cui muore o nasce il sole, in cui sorge e tramonta la luna, oppure il pilastro dell’energia terrestre: il nord e il sud, i poli magnetici. Ogni cardine è anche una tappa nel corso della vita.

Gli sciamani invocano i propri Animali di Potere dagli angoli del cosmo perché lo Spirito parla a ognuno secondo la propria intelligenza.

A ogni cardine sono associati un elemento e un colore della tradizione:

Aria all’est, la fanciullezza, il giallo;

Fuoco al sud, la giovinezza, il rosso;

Acqua all’ovest, l’età adulta, il nero;

Terra al nord, l’età della condivisione, il bianco.

Ogni direzione è contrassegnata da una borsa di preghiera: un sacchetto del colore adeguato, pieno di tabacco su cui le donne hanno soffiato una preghiera per i pellegrini che tornano al centro di ogni cosa.La porta della capanna viene aperta verso ovest quando è necessario lavorare sulla trasformazione, sciogliersi ed eliminare vecchie abitudini, legami e definizioni che ci imprigionano.

Se la porta invece si apre sull’est, verso l’Alba, si invoca il potere dell’Aquila madre-padre, l’unico uccello che guarda il sole con sguardo fisso e ci insegna che nella stessa luce siamo stati forgiati.

Fuori dal Temazcal arde un fuoco sacro che viene accolto da una mezzaluna di pietre, poiché l’energia maschile non si manifesta senza forma femminile.

Tra il fuoco, che rappresenta Tyaupà, il Sole, e la capanna, il ventre di Yurianaka, la Terra, scorre un canale nel cui centro si trova un altare ricavato dalla terra con cui è stato scavato l’utero.

È infine giunta l’ora del potere, il crepuscolo. Contempla come notte e giorno sono in equilibrio, aprendo una fessura violacea all’orizzonte, la porta tra i mondi.

Entriamo, oggi la capanna è rivolta a est, in direzione della Nuova Visione.

Chiamiamo cinque pietre, per iniziare e gli uomini e le donne del fuoco che ce le porgono e le depositano nell’utero del Temazcal, nel ventre di Temazcaltoci, uno dei nomi della Madre, Maria Tonantzin, Sapienza.

Profumiamo ogni pietra con della lavanda, ringraziando ogni abuelita con un canto di benvenuto che contiene in sé sia gratitudine che speranza.

La porta viene chiusa. Buio.


Ogni pietra è una scintilla del padre sole che feconda la terra e ci permette di nascere e di ricrearci nel vuoto. La porta viene chiusa e nel buio possiamo soltanto vedere ogni tanto il palpitare rosso delle pietre roventi, che ci ricordano ciò che noi siamo: corpi pieni di Spirito.

Nel Temazcal sciogliamo tutto ciò che siamo stati, le false verità di cui ci siamo nutriti, le definizioni che ci hanno limitato, facendoci dimenticare chi siamo realmente: manifestazioni complete del Grande Spirito. Sciogliamo il senso di separatezza e abbandoniamo la sete di risposte, accogliendo la vita e affidandoci al Mistero.

Chiediamo all’aria una mente placida, una parola profumata, preghiamo per noi, per i nostri fratelli e sorelle, per l’intero mondo e quando è il momento adatto, la porta viene aperta, lasciando volare nel vento il vapore e le preghiere.

Ogni volta che la porta si apre, la conduttrice del Temazcal chiede alle donne e agli uomini del fuoco altre pietre, la porta viene richiusa e si continua il lavoro di trasformazione, di abbandono delle vecchie pastoie. Si affronta il Mondo del Fuoco, della giovinezza, dell’ardore, si affrontano le paure e le sfide che la vita ci propone.

Se la mente non è libera, se l’anima non prega, il corpo non sopporta il calore, il buio, la costrizione. L’ego non molla la propria presa e l’unica cosa che si può fare in questi casi è piegarsi come la canna del giunco alla tempesta laddove la robusta quercia si frantumò - osservare, sottrarsi al conflitto della mente contro se stessa.

Tra la porta dell’Acqua, dopo aver lavorato le emozioni e quella della Terra, passa nella capanna il cibo e l’acqua medicina, che si è caricata del potere del sole e della Madre, giacendo sull’altare del loro amore. È il momento dell'unione, condividendo lo stesso cibo e la stessa acqua, senza prenderne troppo per non privare le sorelle e i fratelli del corretto sostentamento, si diventa uno, uno con gli altri punti del cerchio, uno con il centro, uno con la creazione.


Le persone di medicina e saggezza di ogni tempo, hanno invitato generazioni di esseri umani a sudare nella casa del vapore, a concedersi di trasformarsi in acqua, sciogliersi, osservare con consapevolezza i volti dei nostri genitori cosmici nel momento in cui vennero concepiti.

Infine, dopo aver sciolto gli ultimi nodi e aver condiviso il ventre della Madre, con coscienza, è giunto il momento in cui la porta si apre per l’ultima volta e si torna nel mondo della luce e della pienezza, con gli occhi pieni dell’amore che è intercorso tra la Terra e il Sole per generarci e la consapevolezza del Grande Mistero che ci abita e che siamo venuti a manifestare.

#temazcal #lakota #Maya #ruotadimedicina #marakame #wirrarika #huichol #temazcaltoci #inipi #yurianaka #tyaupa #tonantzin

273 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page