El dìa de muertos è una festa molto sentita in Messico e Guatemala, dove fino all’11 novembre è possibile vedere sciami di aquiloni volare sopra i cimiteri. Le radici di questa tradizione sono da ricercarsi tanto nelle culture mesoamericane quanto in quelle europee di origine celtica. Tutte le popolazioni native hanno un periodo dell’anno in cui ricordano i cari estinti, ma la scelta della data in cui la celebrazione cade (il 2 di novembre) dipende dal calendario ecclesiastico che la scelse per eradicare la precedente festa di Samhain.
Le celebrazioni, in Messico, sono molto sentite e la tradizione popolare ha codificato come costruire un altare per offrire e ricordare le anime dei nostri cari che non ci sono più. Una delle possibilità (ma non l’unica) è la seguente:
- Al primo livello (partendo dall’alto) si pone l’immagine del santo prediletto della famiglia o una croce.
- Il secondo è dedicato alle anime del purgatorio, affinché i nostri cari non debbano trascorrere troppo tempo in questo luogo.
- Il terzo ospita al proprio interno il sale, per purificare l’anima del defunto, il quarto è sede del tipico dolce messicano, il “pan de muerto”.
- Il quinto livello ospita le cibarie preferite del defunto (o dei defunti), al sesto le loro foto e al settimo, ovvero a livello del pavimento, si colloca una croce composta da fiori o da semi.
In queste foto possiamo vedere un altare all’interno della stazione degli autobus di Cuernavaca (la statua sulla sinistra raffigura Frida Khalo, pittrice e filosofa comunista ormai icona messicana) a cui seguono degli altari allestiti all’interno della casa della stessa Frida dedicati a donne vittime del patriarcato. L’ultima foto è, infine, un altare presente alla fiera di Oaxaca.
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