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  • Immagine del redattoreDiego Nicola Dentico

Una profezia poco conosciuta


28.05.2021 - 3 Ajpu, trasmettere la luce

Poco nota è la profezia di Aa Plaas Sojuel, un ajkun di Santiago Atitlàn al quale si accenna nel libro “I segreti del giaguaro che parla” di Martìn Prechtel.

Aa Plaas fu uno sciamano e un veggente che predisse molte cose relative al futuro di Santiago Atitlàn (luogo che fino agli anni ’80 era costituito principalmente da capanne) tra cui un contatto sempre più massiccio e catastrofico con gli occidentali - all’epoca difficile dalla peculiare situazione geografica del villaggio - l'apparizione di “scatole magiche grazie alle quali è possibile vedere a grandi distanze” e l’arrivo di bianchi che invece, contrariamente ai primi, erano desiderosi di apprendere nuovamente le vie della Terra e dello Spirito. La sua profezia era molto simile a quelle pronunciate dagli Hopi, dagli Algonchini o dai Q’eros, ma lui non poteva saperlo perché non si era mai spostato da Santiago.

Uno dei primi uomini a essere riconosciuto come persona di pace fu Stanley Rother, un prete cattolico che sostenne la comunità di Santiago e che venne rinominato “Padre Aa Plaas”, proprio in onore della profezia. Fu ucciso nel 1981 per via della sua vicinanza al popolo Tz’tujul e beatificato da papa Francesco nel 2017.

La mia guida, che continuo a chiamare doña Juana per custodirne l’identità, mi raccontò della profezia durante una cerimonia nella quale al posto della tradizionale offerta di copal, utilizzava un involto di foglie di salvia bianca che le era stato donato da una sua una amica, una donna-medicina dell’America del nord.

Quando le chiesi il perché di quella scelta, mi rispose: “Sai, Aa Klaax, quando ho vissuto in Nordamerica, ho partecipato a molte cerimonie con gli indigeni del luogo, abbiamo scambiato conoscenza. Siamo un popolo unico, noi esseri umani. Siamo tutti il popolo della Terra.”

(immagine presa dal web)

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