Diego Nicola Dentico
Wayeb sì, wayeb no? Riflessioni per i nerd del calendario
UNA BREVE INTRODUZIONE PER NUOV* ARRIVAT*
Il Cholq’ij è un calendario sacro di 260 giorni sorretti da altrettanti archetipi temporali che nascondo dall’interazione di due ruote: una di 13 numeri e una di 20 nahuales.
Quella di 13 numeri è connessa a immagini dello Spirito, entità divine legate a varie manifestazioni della natura (ad es. il n.1 alla Dea Cosmica, il n.4 al Dio Sole, il n.7 alla Dea Giaguaro etc…)
I 20 nahuales, anch’essi archetipi naturali, rappresentano i fili del grande arazzo della creazione che gli dèi tessono nella loro danza. Abbiamo quindi il nahual del fuoco, il nahual dell’acqua, il nahual del buio, il nahual degli uccelli, il nahual della saggezza e così via.

Il calendario è detto “sacro” in quanto non è un modo esotico di calcolare il tempo, quanto l’invito alla pratica di contemplazione suggerita da ogni giorno.
Il calendario Ab’ è un calendario di 365 giorni, composto da 18 mesi di 20 giorni ciascuno più un mese di soli 5 giorni.
In passato regolava le feste civili delle città Maya, al giorno d’oggi è utile soprattutto per individuare i suddetti 5 giorni del Wayeb, che rappresentano una sorta di “capodanno maya”.
Per approcciare la filosofia e la Cosmovisione Maya ti suggerisco di iniziare da qui.
Wayeb sì, Wayeb no?
In questi giorni (dal 14/02 al 18/02) secondo alcuni lignaggi di praticanti della Cosmovisione Maya e addirittura secondo alcuni Ajq’ij, ci troveremmo nel Wayeb.
Il Wayeb è uno dei mesi che compongono il calendario Ab’, si tratta del mese più corto, che dura solo cinque giorni. Il suo nome è un plurale della parola “way”, proveniente dal Mayathan, che può significare “mistero”, “sogno” o “spirito”. Il suffisso “-eb” potrebbe essere un plurale (che in molte lingue maya si crea con una vocale più la b, motivo per il quale abbiamo molte parole che terminano in “-ob” e “ab”) oppure potrebbe essere il nahual E’ (Eb in yucateco).
Sono personalmente propenso a dare per buona la prima delle due opzioni, in quanto la parola corretta per dire “strada” è be’ (o bey), mentre la parola che definisce il nome del nahual si può tradurre, letteralmente, come “dente”. Si tratta di un periodo di meditazione, preghiera e ricapitolazione in cui è proibito accendere fuochi e fare cerimonia.
Il calendario Ab’ è però un calendario di 365 giorni (composto da 18 mesi di 20 giorni ciascuno, più uno di 5), che è stato definito da alcuni sia calendario “agricolo” che calendario “civile”. Avendo però 365 giorni ed essendo privo della correzione che viene applicata al calendario gregoriano, questo computo scala di un giorno circa ogni 4 anni, di 10 ogni 40 anni e di 100 ogni 400 anni!
Siccome è calcolato fin dall’antichità, non possiamo davvero immaginarlo come un calendario agricolo, in quanto per riallinearsi a solstizi ed equinozi, quindi alle stagioni, quindi ai tempi di semina e raccolta, ci impiegherebbe 1600 anni circa.
Stando a quanto mi ha raccontato uno dei miei insegnanti, Juan-Carlos Romera, il Wayeb è stato fissato dal Governo del Guatemala al 14 febbraio basandosi sul diario di un Ajq’ij del XVII zeppo di errori e confusione tra calendari. Da lì la tradizione si sarebbe poi diffusa a tutto il mondo Maya.
Di là del racconto, però, in genere non è una buona medicina prendere per buone le parole di una sola persona. Per questo motivo possiamo fare riferimento ad una fonte autorevole come la celebre Stele C del sito archeologico di Quiriguà[1], sulla quale sono presenti anche delle notazioni Ab’.
Riferendoci alla stele, quindi ai calcoli calendarici antichi da cui discendono la perfezione dei calendari odierni, il 14 febbraio 2021 era un giorno 0 Kayab e il giorno 19 il giorno 5 Kayab.
Al termine del Wayeb inizia un nuovo ciclo di 365 giorni sorretto da un nahual che viene definito “cargador” (o “Mam”, anziano dell’anno), ovvero che impregna con la sua influenza l’intero ciclo. Il cargador dell’anno non rientra all’interno dei 5 giorni del wayeb, sui quali, tra l’altro, vige il divieto di fare fuochi, quindi celebrazioni, ma nel primo giorno dell’anno successivo, ovvero lo 0 Pop. Per ragioni di matematica interne alla relazione tra calendario Cholq’ij e Ab’ solo quattro nahuales possono apparire nel giorno 0 Pop e sono: Iq’, Kiej, E’ e Noj.
Per concludere: il Wayeb, allineandosi alle fonti antiche dei calendari sacri, cade tra i giorni 14 e 19 febbraio? No.
È sbagliato celebrare questo periodo di tempo ora? Il calendario, come tutto, è una forma pensiero. Se decidiamo di allinearci a un calendario con il Wayeb “sballato” la realtà danzerà per fare in modo che ci risponda.
Da un punto di vista della correttezza dei calcoli che, secondo me sono tutto all’interno di una Cosmovisione che ha fatto della matematica e della contemplazione la propria ragion d’essere. Per la cronaca, basandoci nelle fonti antiche, il Wayeb di quest’anno cade tra il 26/03/2021 e il 30/03/2021.
Buona pratica (a prescindere dalla forma che decidete di osservare)!
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______________________________ [1] Sulla quale spero di farci un post futuro.